Lo so è dura: andare in pensione più tardi è molto dura. E' duro anche lo scontro su quello che è il piatto principale da cui attingere per sistemare i conti di questo benedetto Paese. Del resto le pensioni baby e le mega pensioni dei dirigenti pubblici sono lì a dimostrare (insieme a una certa tolleranza, soprattutto in certe aree geografiche, delle finte pensioni di invalidità) come in Italia ci sia molta gente che vive abbastanza "a sbafo". Del resto, con la teoria dei "diritti acquisiti" per cui ogni status quo non si può mettere in discussione, si sono bloccate tutte le possibilità di recuperare agli errori fatti e si è sempre spostato in avanti il problema (non più là di una decina di anni fa ricordo una intervista sul Sole -24 Ore al mai tramontato senatore Andreotti che sosteneva come la politica del debito poi non fosse così male, e difendeva quanto fatto dal CAF in merito tra la metà degli anni '80 e i primissimi anni '90). Il fatto è che più tardi si mette mano al problema, più il problema cresce, ed in misura esponenziale, viste le dinamiche demografiche. Non alzare l'età pensionabile di due anni adesso, significa doverla alzare di cinque fra 10 o di 10 fra 20 anni per poter mantenere il sistema sostenibile (sempre che non siamo già andati in default). Già chi è completamente al sistema retributivo come il sottoscritto ha una prospettiva di vedere la propria pensione fra una ventina di anni al 60-65% dell'ultima retribuzione e potrà/dovrà integrare la pensione con una rendita alternativa (ovvero investendo, per esempio il TFR in fondi pensione), non sperando di arrivare, però all'80% medio della retribuzione a cui sia arriva con il sistema retributivo. Si tratta di ridistribuire risorse tra la generazione dei 50-60enni e quelli che di anni ne hanno di meno (e di più all'andare in pensione). Per rendere la pillola più facile da mandare giù bisognerebbe andare a rivedere alcuni di quei "diritti acquisiti", ma in questo paese sembra cosa giuridicamente impossibile. Più difficile che dare un vero senso di equità intergenerazionale al tema della previdenza. Insomma, anche in termini generazionali, chi può arraffa e chi si è visto si è visto. Un bell'esempio da dare. Se continua così verrà il giorno in cui i figli malediranno i padri.
Il piatto, come vedete dall'immagine, è succulento, ma basta una mucca pazza, per lasciare a digiuno tutti. Anche i 50-60enni.
a maggior ragione ora che il fondo si avvicina sempre più... A proposito, Gigi, quanto manca alla fine della crisi?
RispondiElimina