venerdì 12 agosto 2011

Prima proposta: la patrimoniale ordinaria

La patrimoniale s'ha da fare. Bando alle ciance. Perché?
Ovviamente la prima ragione è quella di cassa. Bisogna fare cassa, diminuire il debito per allontanare lo spettro default, e dare respiro alla crescita economica (obiettivi che si possono sostenere a vicenda)
Dire patrimoniale in Italia è un po' come bestemmiare in chiesa, ma in momento in cui tutti (sinistra, destra, centro, sopra, sotto) dicono di essere contro la patrimoniale, a me piace (perché sono guascone e tocco) sostenere l'esatto contrario.
Ma entriamo nel dettaglio della definizione della nuova imposta patrimoniale che io vorrei:
1) Innanzitutto aliquote progressive, a partire da scaglioni con soglie abbastanza elevate (esenzione fino a 1 mln di patrimonio, tassazione da 1 mln in su, aliquote a partire dallo 0,5%, su 1 mln, 0, su 1,5 mln  2500 euro).
2) Base imponibile: case, ville, campi, barche, auto,  tutti i beni rilevabili facilmente da registri e facilmente valorizzabili (mark to market, no rendite catastali!!!) intestati a persone fisiche.
3) Esenti le attività finanziarie (lì c'è la tassazione delle attività finanziarie, oggetto di altra proposta).

Facciamo due conti (fonte Banca d'Italia).
Da mie elaborazioni dei dati di bakitalia citati ci sarebbero 2,416 mln di famiglie che hanno un patrimonio reale lordo medio di c.a 1,088 mln di euro. Queste famiglie sono il 10% più ricco e quindi difficilmente hanno mutui e si puo' presumere che il patrimonio netto sia prossimo a quello lordo.  A parte questa semplificazione la famiglia media "ricca" pagherebbe 0,5*88000/100=440 € all'anno. Le più "povere" tra i ricchi non pagherebbero e pagherebbero solamente i ricchi veri. Quanto? Dai dati bankitalia non è possibile capirlo anche se l'imponibile è potenzialmente di oltre 2500 mld/€. Bisogna chiederlo direttamente a bankitalia il potenziale gettito che, secondo me, non è trascurabile.

Mi fermo qui, ma una imposta patrimoniale progressiva potrebbe dare il suo contributo, sia in termini economici, che di percezione di una maggiore equità del carico fiscale. In questo  modo diventa più facile chiedere un sacrifico anche alle fasce meno abbienti, che non si sentirebbero vessate (pensionati, dipendenti). Va quindi, secondo me, considerata l'utilità nell'agevolare un senso di equità condiviso.

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