martedì 3 maggio 2011
Repubblica: il regalo della Regione ad Unionfidi
Ecco l'articolo che riporta del "regalo", secondo Repubblica, che sarebbe stato fatto ad Unionfidi, visto che, come dicono a Roma, non ieafà, non ce la farebbe altrimenti a diventare 107. Legittimo, da parte della regione, deliberare un aiuto. Da verificare se tutto è regolare, legale, ma qui ci penserà chi ha interesse a farlo a rilevare eventuali irregolarità. Entrando nel merito delle decisioni politiche, resta il fatto che in questo caso il pubblico entra pesantemente in affari che il sistema delle associazioni delle imprese sostiene essere affari propri, meglio se con i soldi pubblici però. Un conto è una politica di aiuto con regole trasparenti ed efficaci (ad averne...), un conto un salvataggio in extremis come questo sembra. Alla faccia del liberista e liberale, nonché piemontese Einaudi che si starà rivoltando nella tomba di fronte a queste tracce di marxismo-leninismo applicato in salsa leghista (per fortuna abbiamo il terzo, o quarto debito pubblico d'Europa altrimenti questa scuola di pensiero economico avrebbe già statalizzato tutta l'economia italiana e ora saremo già al secondo piano quinquennale).
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E' un aiuto di Stato totalmente illeggittimo. Lo è anche moralmente perché gli aiuti dati ad un Confidi (qualsiasi) vengono distribuiti da quest'ultimo alle imprese in maniera discrezionale e non paritaria. Aspettiamo Bruxelles perché se quest'aito passa si aprono le cateratte del cielo per tutti i Confidi italiani.
RispondiEliminaPrima di sparare .... a pallettoni, vi invito ad approfondire su come stanno realmente le cose, senza basarvi aprioristicamente su quello che riporta La Repubblica, in un articolo evidentemente 'eterodiretto', per giunta da qualcuno che dimostra una scarsissima competenza in materia e che cita cifre tutte sballate.
RispondiEliminaD'accordo che questo è un posto 'alternativo', dove è consentito sparare a vista (<< no trepassing >>, diceva un cartello in una fattoria USA. << Trepassors will be shoot. Survivors ... will be shoot again >>) ma bene ha fatto un saggio professore ad astenersi dal riportare l'articolo 'acriticamente'.
Dopodiché, se volete sparare sul tema degli Aiuti di Stato, beh...... aggiustate la mira: leggermente ad Est di Unionfidi Piemonte.
@anarchico. Se ci dai le coordinate esatte qua molliamo anche i missili: i pallettoni ci fanno un baffo. Ma non sui confidi sull'aiuto che doverosamente viene dato. Solo sulle logiche random e quelle degli amici degli amici.... alla faccia della trasparenza. E' questo che infastidisce. E' vedere il pubblico che continua a mettere i soldi in tasca alla gentei e poi fare quel piffero che vuole in base a logiche non trasparenti e del tutto discrizionali. Non siamo sudditi, ma cittadini. Infine il blog è aperto a tutti i contributi e chi vuole fare verità la faccia. Se siamo lacunosi e tu sai qualcosa più di noi, parla oppure taci per sempre. Se Repubblica scrive boiate, qualcuno le smentisca con argomenti migliori.
RispondiEliminaNon sono nella posizione di poter smentire Repubblica. Deve farlo Unionfidi, non io. Sono però nella condizione di dire che le cose non stanno nei termini in cui sono state presentate; che non ci sono aiuti di stato; e che non ci sono gli amici degli amici. Un vs. primo passo potrebbe essere reperire la delibera della Giunta e cominciare da lì.
RispondiElimina@ Anarchico, gli estremi della delibera sono pubblicati in un commento di Anonimo su Aleablog. Per favore leggilo e riferiscici.
RispondiElimina(Deliberazione della Giunta Regionale 7 aprile 2011, n. 24-1837 - Fondi conferiti ai Confidi ai sensi della DGR n. 10-12155 del 21/9/2009. Autorizzazione a Unionfidi S.C. all'imputazione a patrimonio base.)
Mi pare che siamo sulla strada giusta. I bombardamenti vanno bene, ma prima guardiamo ai fatti, alle carte, alle delibere, ai comportamenti. Poi vengano, sempre bene accolte, le opinioni.
RispondiEliminaC'è comunque una cosa strana nel titolo di questa Delibera. La Regione può cambiare la natura di un suo prestito subordinato (che andava, in parte, nel patrimonio supplementare) in capitale (che va nel patrimonio di base, rimane comunque un aiuto di Stato) ma non disporre che sia imputato a patrimonio di base (è una conseguenza automatica). Stabilire l'imputabilità è compito della normativa prudenziale. Strano no?
RispondiEliminaDa quel che so, la delibera si rintraccia sul sito della Regione Piemonte (testo integrale). A questo punto sono però convinto che il 'prof.' ce l'abbia già. Il commento dell'Anomimo mio omonimo sul aleablog è una panzana di proporzioni ... cosmiche. Però Sapio coglie una sfumatura non da poco: perché c'è quell'indicazione nel titolo della delibera ? .. già, perché ? provate a darvi delle risposte. Vi do un aiutino: la delibera va inserita in una vicenda storica che comincia nel 1988 (vigenti determinate leggi e regole) ma che poi arriva sino ai giorni nostri (quando sono ormai vigenti tutte altre leggi ed altre regole). Facendo questo esercizio, magari le cose si capiscono meglio e ci si evita di dire....
RispondiEliminaIl Professore ha cercato di fare chiarezza. C'è un suo nuovo post sulla notizia (notizia?).
RispondiEliminaAd Anonimo-sempre-lo-stesso: tu ci vuoi tenere in forma con i tuoi esercizi....
RispondiEliminaPero' se ci eviti sciarade, indovinelli e affini edipici ci risparmi tempo e certamente ci si guadagna in chiarezza. Orsù dunque dicci: cosa di può dire la storia, magistra vitae?
@Dodona ormai non c'è più gusto. accoppia i post del professore e di enrico nel blog del professore e dovresti avere un quadro più chiaro. Magari ancora incompleto, ma sicuramente più chiaro e comunque tale da ...'disinnescare i missili' che Gigi era pronto a lanciare :-)
RispondiEliminaPer il momento i missili sono disinnescati. A parte alcuni scantonamenti i fatti sono emersi con maggior chiarezza, grazie all' impareggiabile prof. Erzegovesi. Disinnescati sì. Ma non li tiro giù dalla rampa di lancio....
RispondiEliminaIeri guardavo in televisione un servizio sulla crisi della pastorizia e dell'industria in Sardegna. Il mio cuore era addoloratissimo. La disoccupazione è un crimine di Stato. Ma non è un crimine istantaneo ma continuato. Viene da lontano, da medici pietosi che hanno fatto la piaga cancerosa. Medici che non hanno saputo dire ai pastori: vi aiutiamo ma non c'è più mercato per il vs prodotto. Dovete cambiar mestiere. La stessa cosa succederà con i Confidi. Non c'è più mercato: inventatevi qualcosa d'altro perché Pantalone ha finito i soldi. Ricordate ancora una volta: il medico pietoso fa la piaga cancerosa. E BdItalia lo sa!
RispondiEliminaBeh Sapio a questo punto non mi vorrai dire che sei per l'eutanasia dei confidi? Suvvia ci sono ben alte cose che non vanno e non per quello qualcuno si sogna di smantellarle..... L'efficienza non e' italiana, ma io andrei piano a fare tabula rasa.... E con un simile criterio si sono fatte mostruosità'...e spesso si trasformano in boomerang...
RispondiEliminaRipeto, per me la strada passa per una strada di riforme.. magari lunga, da esiti incerti ma non di 'soppressione'....
Non suggerisco alcuna "tabula rasa" ma l'inizio rapido, serio e determinato di un percorso di riforma. Prima che sia troppo tardi. Come in Sardegna.
RispondiEliminaIn Sardegna: a) e' tardi? o b) c'e ' un processo di riforma?
RispondiEliminaIn Sardegna sono stati concessi contributi agli agricoltori fidando nella distrazione di Bruxelles. Solo che quest'ultima non si è distratta e ne ha preteso, dopo anni, la restituzione. Invece di utilizzare le risorse per indurre gli allevatori a cambiare mestiere in tempo, si è sommistrata loro una illusione.
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